Elezioni comunali di Monaco, Enrico Bianco (FDP): «Abbiamo il dovere di dire la nostra»

Enrico Bianco

"Mi chiamo Enrico Bianco, ho 34 anni, vengo da San Donà di Piave, sono laureato in Scienze Politiche, sono da sempre fervente e convintamente liberale. 

 Sono arrivato a Monaco di Baviera cinque anni fa, spinto dalla voglia di approfondire la lingua e la cultura tedesche, arrivando dal Veneto delle piccole e medie imprese, legate a doppio filo con i mercati tedeschi, e delle località balneari dell'Alto Adriatico che da questo scambio hanno sempre tratto profitto. 

Ho deciso di rimanere qui, come tanti di voi, per sfruttare appieno le possibilità lavorative e l'ottimo rapporto lavoro-qualità di vita, tra i migliori al mondo, offerto dalla capitale bavarese. Il percorso non è stato facile, non è facile. 

 Accanto al mio lavoro presso la Deutsche Bahn collaboro con il Progetto AMIGA del Comune di Monaco, per aiutare persone qualificate all'estero come me a trovare la loro dimensione nel mercato del lavoro bavarese. Personalmente lotto affinchè nella pubblica amministrazione inutili ostacoli burocratici impediscano ai più preparati di accedere alla funzione pubblica, anche se non sono in possesso di un titolo di studio tedesco. 

 Sono impegnato, tra le altre cose, in una cooperativa edilizia perchè sono convinto che innovative forme abitative possano risolvere il problema della carenza di alloggi che affligge questa città. Mi sono candidato nel 2017 per il Migrationsbeirat per la Liberale Liste, arrivando ad essere il primo dei non eletti. Per i liberali della FDP mi candido al 50.mo posto della lista per lo Stadtrat e al 2. posto della FDP per il Bezirksauschuss 11 Milbertshofen-Am Hart. La campagna della FDP si chiama „Zukunft für München“. 

 Anche a Monaco, città con uno tra i più bassi tassi di disoccupazione di tutta Europa (3,2% a dicembre 2019), esistono ancora problematiche che richiedono soluzioni fuori dal comune e nuove sfide. La ricerca del lavoro per giovani provenienti dall'estero, seppur qualificati, richiede sforzi supplementari che spesso possono scoraggiare anche i più temerari.  

La ricerca di una casa, in un mercato saturo pur essendo in continua espansione, potrebbe portare ad una crisi di nervi. In tutto questo, il cambio culturale, la necessità di creare nuove reti sociali ed acquisire nuove abitudini potrebbe portare ad abbandonare l'idea di rimanere qui e di godere delle numerosissime opportunità, di lavoro e vita, che Monaco offre. 

 Esiste ogni anno una richiesta di circa 8-10.000 nuovi alloggi, questa viene evasa per solo l'80%, una percentuale inaccettabile in una delle città più ricche d'Europa. Esistono interessanti progetti presenti e futuri, dobbiamo diffonderne la conoscenza e aumentare la coscienza su queste nuove forme abitative, per permettere a chiunque voglia rimanere a vivere in città di poterlo fare a prezzi accessibili. 

 Dobbiamo sfruttare tutte le occasioni possibili per vivere la nostra città. Per fare questo dobbiamo, e possiamo, mettere a frutto il bagaglio di esperienze che, arrivando da altri paesi, con altre culture e lingue, portiamo con noi. Politicamente abbiamo il dovere di dire la nostra, e come cittadini europei ne abbiamo la possibilità".


ISTITUZIONALE
12.1.20
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